mercoledì 22 gennaio 2020

MUNTADAS #1: Strategie operative di un artista intermediale

Lo scopo principale dell'arte di Antoni Muntadas, artista catalano e docente in diverse università e accademie, è di sollecitare nell'osservatore una riflessione critica  verso la comunicazione che ubbidisce ai poteri politici e commerciali. Muntadas tende come un arco, fin dove è possibile, i meccanismi della comunicazione, orientandoli verso una scelta estetica, sociale e politica. Di seguito, un accenno alle sue strategie operative: 
  • Utilizzo della retorica visiva, ovvero della potenzialità non solo semantica, ma anche visiva delle parole, (la stessa utilizzata dal linguaggio dei media),  per indagare sulle loro forme e loro significati (sia letterale, sia simbolico) all’interno del contesto urbano, sociale, politico, quotidiano.
  • Estamos condenados a el éxito (2001), stampa dig.
  • Creazione di un contrasto pregnante tra parole (colori, font, significati, assonanze, consonanze, contesti nei quali vengono utilizzate), oppure tra immagini, oppure tra immagini e parole.  (Si vedano i lavori  Fear Panic, Terror (2010), che facevano parte del progetto The Construction of Fear, in cui le primepagine dei giornali oppure le copertine dei libri presentano sempre questo contrasto cromatico bianco, rosso e nero, in cui una parola esce in rosso su fondo bianco e nero. 
    Fear Panic, Fear Terror, (2010) stampa dig.

    oppure Estamos condenados a el éxito (2001) (Siamo condannati al successo, frase storica detta in campagna elettorale da Eduardo Alberto Duhalde Maldonado (a Lomas de Zamora, 5 ottobre 1941), Presidente dell'Argentina ad interim dal 2 gennaio 2002 al 25 maggio 2003) 
  • Occuparsi di quello che non c’è, che manca, che è invisibile nelle immagini e nelle parole, proprio nell’atto esemplare della traduzione, con l’intento di rivelarne i meccanismi di potere e di interessi politici ed economici della comunicazione mediatica.
  • Raccolta di informazioni ed elaborazione di archivi, sia in fase di documentazione, sia in fase di montaggio, come nel caso di Political Advertisement IX (1952 -2016), indagine sugli aspetti linguistici delle campagne presidenziali americane, che ne dispiega, in linea temporale, la spettacolarizzazione, le analogie col sistema di marketing.
    Political Advertisement IX 1952-2016
    Negli anni ‘80 realizza Between the frames, una videoinstallazione in forma di Panopticon in cui affronta il tema del mondo dell’arte nel periodo di ascesa del neoliberismo reaganiano, proiettando le interviste fatte a 8 gruppi di “attori” del campo artistico contemporaneo: critici, artisti, curatori, guide, galleristi, collezionisti, esperti di new media e gestori di musei. Ora è una installazione permanente al MCBA di Barcellona. 
  • Elaborazione di diverse strategie di partecipazione degli spettatori: lo spettatore è sempre presente, spesso coinvolto in prima persona, in un processo circolare che, partendo da una mossa dell’artista, lo coinvolge e rende attivo personalmente. Uno spettatore che, con la sua presenza attiva dà nuova vita all’opera. Si veda il progetto realizzato alla fine degli anni ’70, ON SUBJECTIVITY: 50 Photo from The Best of Life, 
    On Subjectivity, 1978
    in cui l'artista inviava cartoline con immagini riprese dalla rivista americana LIFE e chiedeva alle persone di commentarle (poi pubblicate in un libro), oppure, sempre ON SUBJECTIVITY : About TV  in cui l’artista proiettava le reazioni delle persone di fronte alla visione di diversi programmi televisivi.
  • Un medesimo progetto comprende diverse installazioni di Muntadas realizzate in diversi momenti, spazi, step e con oggetti facenti riferimento allo stesso tema. Spesso include conferenze, tavole rotonde, interventi e interviste a persone comuni, ma anche a sociologi, architetti e diversi studiosi specialisti di fenomeni culturali. 
  • IL LIBRO LA METODOLOGIA DEL PROGETTO DI MUNTADAS 
  • si può consultare e scaricare in questo link, gratuitamente e liberamente nel web  http://intheexpandedfield.com/img/full/muntadas.pdf


      Un ringraziamento a Valeriana Berchicci e ai suoi preziosissimi FOCUS in cui ha raccontato in Accademia il suo incontro e il suo lavoro con Muntadas.

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