Lo scopo principale dell'arte di Antoni Muntadas, artista catalano e docente in diverse università e accademie, è di sollecitare nell'osservatore una riflessione critica verso la comunicazione mediatica che ubbidisce ai poteri politici e commerciali. Muntadas tende come un arco, fin dove è possibile, i meccanismi della comunicazione, ri-orientandoli verso una scelta estetica, sociale e politica, analizza le relazioni di potere per smuovere l'apatia sociale. Di seguito, un accenno alle sue strategie operative:
- Utilizzo della retorica visiva, ovvero della potenzialità non solo semantica, ma anche visiva delle parole, (la stessa utilizzata dal linguaggio dei media), per indagare sulle loro forme e loro significati (sia letterale, sia simbolico) all’interno del contesto urbano, sociale, politico, quotidiano. L'artista stesso afferma di "essere interessato alle "dicotomie delle relzioni, per esempio oggettivo/soggettivo, pubblico/privato, interno/esterno" (cfr. Muntadas, On translation: the games, Atlanta College Art Gallery, 1995).
 |
Estamos condenados a el éxito (2001), stampa dig. |
- Creazione di un contrasto pregnante tra parole (colori, font, significati, assonanze, consonanze, contesti nei quali vengono utilizzate), oppure tra immagini, oppure tra immagini e parole. (Si vedano i lavori Fear Panic, Terror (2010), che facevano parte del progetto The Construction of Fear, in cui le primepagine dei giornali oppure le copertine dei libri presentano sempre questo contrasto cromatico bianco, rosso e nero, in cui una parola esce in rosso su fondo bianco e nero.
 |
Fear Panic, Fear Terror, (2010) stampa dig. |
oppure Estamos condenados a el éxito (2001) (Siamo condannati al successo, frase storica detta in campagna elettorale da Eduardo Alberto Duhalde Maldonado (a Lomas de Zamora, 5 ottobre 1941), Presidente dell'Argentina ad interim dal 2 gennaio 2002 al 25 maggio 2003)
- Occuparsi di quello che non c’è, che manca, che è invisibile nelle immagini e nelle parole, proprio nell’atto esemplare della traduzione, con l’intento di rivelarne i meccanismi di potere e di interessi politici ed economici della comunicazione mediatica.
- Raccolta di informazioni ed elaborazione di archivi, sia in fase di documentazione, sia in fase di montaggio, come nel caso di Political Advertisement IX (1952 -2020), indagine sugli aspetti linguistici delle campagne presidenziali americane, che ne dispiega, in linea temporale, la spettacolarizzazione, le analogie col sistema di marketing. Vedi conversazionesu questo lavoro. con Tania Zimbardo, assistant curator of media arts al San Francisco Museum of Modern Art.
 |
Political Advertisement IX 1952-2016 |
Negli anni ‘80 realizza Between the frames, una videoinstallazione in forma di Panopticon in cui affronta il tema del mondo dell’arte nel periodo di ascesa del neoliberismo reaganiano, proiettando le interviste fatte a 8 gruppi di “attori” del campo artistico contemporaneo: critici, artisti, curatori, guide, galleristi, collezionisti, esperti di new media e gestori di musei. Ora è una installazione permanente al MCBA di Barcellona. Si veda questo link su Electronic Arts Intermix, piattafroma americana con base a NY, per un panorama più generale su questo progetto.
- Elaborazione di diverse strategie di partecipazione degli spettatori: lo spettatore è sempre presente, spesso coinvolto in prima persona, in un processo circolare che, partendo da una mossa dell’artista, lo coinvolge e rende attivo personalmente. Uno spettatore che, con la sua presenza attiva dà nuova vita all’opera. Si veda il progetto realizzato alla fine degli anni ’70, ON SUBJECTIVITY: 50 Photo from The Best of Life,
 |
On Subjectivity, 1978 |
in cui l'artista inviava cartoline con immagini riprese dalla rivista americana LIFE e chiedeva alle persone di commentarle (poi pubblicate in un libro), oppure, sempre ON SUBJECTIVITY : About TV in cui l’artista proiettava le reazioni delle persone di fronte alla visione di diversi programmi televisivi.
- Creazione di inter-connessioni: un medesimo progetto comprende diverse installazioni di Muntadas realizzate in diversi momenti, spazi, step e con oggetti facenti riferimento allo stesso tema. Spesso include conferenze, tavole rotonde, interventi e interviste a persone comuni, ma anche a sociologi, architetti e diversi studiosi specialisti di fenomeni culturali.
- IL LIBRO SCARICABILE "LA METODOLOGIA DEL PROGETTO" DI MUNTADAS
si può consultare e scaricare in questo link, gratuitamente e liberamente nel web http://intheexpandedfield.com/img/full/muntadas.pdfper chi fosse curioso intorno all'artista americano Michael Asher, artista nato e scomparso a Los Angeles1943-2012 che molto si è interessato alle strutture e meccanismi dl mondo dell'arte e alle opere del quale Muntadas fa spesso riferimento, si consiglia di leggere questo testo di Riccardo venturi pubblicato in Doppiozero.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.