STUDIO AZZURRO
Il gruppo
Studio Azzurro, collettivo di produzione multimediale, nato a Milano negli anni ʼ70, è composto da Fabio Cirifino (fotografo), Leonardo Sangiorgi(grafico e disegnatore di animazione), Stefano Roveda
(sistemi interattivi) e Paolo Rosa (artista visivo e autore di video e cinema,
scomparso prematuramente nel 2013).
Nel suo testo Studio azzurro: reinventare il medium a teatro, ( in Studio Azzurro Teatro, a cura di Noemi Pittaluga e Valentina Valentini, ed Contrasto 2012) Valentina Valentini porta alla luce alcune figure che emergono nella "drammaturgia mediatica" organizzata da Studio Azzurro all'interno degli spettacoli teatrali in cui hanno portato il loro contributo multimediale:
- L'estensione del visibile, ovvero il multimedia aggiunge elementi allo spettacolo, come estensione e proliferazione di corpi, spazi simultanei e dettagli.
- Liveness e riproducibilità, "le tecnologie audiovisuali elettroniche non riconducono alla riproducibilità, quanto enfatizzano l'evenemenzialità, il tratto specifico dello spettacolo teatrale" Valentini, cit.) . L'opera interattiva è un oggetto-evento, e non ricade nel territorio della rappresentazione. Casomai nel territorio della mutazione, dello sconfinamento tra diversi "stati", come dal materiale e virtuale.
- Tangibilità dell'immateriale, ovvero ciò che può sembrare immateriale acquisisce, mediante le nuove tecnologie, una nuova materialità, così come accade a luce e suono. - Interattività: lo spettatore mette in azione il dispositivo informatico con cui è costruita l'opera. Le cose toccate si animano, parlano, chiedono, raccontano, per immagini o a parole.
- Real time film Le performances live, come scrive Auslander, sono state mediatizzate in senso Jamesoniano, ovvero costrette dalla realtà economica a riconoscere il loro statuto di medium con uno specifico sistema che include i mass media e le tecnologie informatiche. Il teatro assume i modi (montaggio, collage, dissolvenze etc) del cinema, oppure ingloba il film ( real time) come sequenza audiovisiva nello spettacolo teatrale.
- Lavoro collettivo, che coinvolge autori come gli spettatori, non necessariamente artisti.
Tra i numerosi lavori realizzati dal gruppo ( il materiale qui riprodotto fa parte del cofanetto Studio Azzurro, con libro e DVD a cura di Bruno di Marino, Feltrinelli Cineam ed. 2007) :
Nel suo testo Studio azzurro: reinventare il medium a teatro, ( in Studio Azzurro Teatro, a cura di Noemi Pittaluga e Valentina Valentini, ed Contrasto 2012) Valentina Valentini porta alla luce alcune figure che emergono nella "drammaturgia mediatica" organizzata da Studio Azzurro all'interno degli spettacoli teatrali in cui hanno portato il loro contributo multimediale:
- L'estensione del visibile, ovvero il multimedia aggiunge elementi allo spettacolo, come estensione e proliferazione di corpi, spazi simultanei e dettagli.
- Liveness e riproducibilità, "le tecnologie audiovisuali elettroniche non riconducono alla riproducibilità, quanto enfatizzano l'evenemenzialità, il tratto specifico dello spettacolo teatrale" Valentini, cit.) . L'opera interattiva è un oggetto-evento, e non ricade nel territorio della rappresentazione. Casomai nel territorio della mutazione, dello sconfinamento tra diversi "stati", come dal materiale e virtuale.
- Tangibilità dell'immateriale, ovvero ciò che può sembrare immateriale acquisisce, mediante le nuove tecnologie, una nuova materialità, così come accade a luce e suono. - Interattività: lo spettatore mette in azione il dispositivo informatico con cui è costruita l'opera. Le cose toccate si animano, parlano, chiedono, raccontano, per immagini o a parole.
- Real time film Le performances live, come scrive Auslander, sono state mediatizzate in senso Jamesoniano, ovvero costrette dalla realtà economica a riconoscere il loro statuto di medium con uno specifico sistema che include i mass media e le tecnologie informatiche. Il teatro assume i modi (montaggio, collage, dissolvenze etc) del cinema, oppure ingloba il film ( real time) come sequenza audiovisiva nello spettacolo teatrale.
- Lavoro collettivo, che coinvolge autori come gli spettatori, non necessariamente artisti.
Tra i numerosi lavori realizzati dal gruppo ( il materiale qui riprodotto fa parte del cofanetto Studio Azzurro, con libro e DVD a cura di Bruno di Marino, Feltrinelli Cineam ed. 2007) :
Anni 70-80:
Inizialmente la loro ricerca
artistica si occupa di videoambienti, come Luci
di inganni, Il nuotatore (va troppospesso a Heidelberg),
La camera astratta (1987), con Giorgio Barberio Corsetti.
Anni 90:
Si interessano allʼutilizzo dei raggi
x , con lo studio teatrale Delfi con
Moni Ovadia, le videoambientazioni come Visit
to Pompei(1991), Il Giardino delle
cose (1992), Il Viaggio.
Realizzano spettacoli di teatro
musicale: Il combattimento di Ettore e
Achille (1989), Keplerʼs Traum
(1990) con il compositore Giorgio Battistelli, Striaz, videoopera notturna, Ultima forma di libertà, il silenzio, di Moni Ovadia. 1993;
Dovʼè Yankel? cortometraggio
al Festival
di Venezia
di Venezia
Dal 1995 si delinea un nuovo
interesse per le questioni dellʼinterattività e del multimediale, con la
creazione degli "ambienti sensibili":
Tavoli (perché queste mani mi toccano?), Coro, Totale della battaglia, Il soffio sullʼAngelo, Il gorgo, opere allestite con interfacce
naturali e che coinvolgono più persone.
Lavori con musiche di Giorgio
Battistelli:
The Cenci,
1997, teatro Almeida di Londra, opera musicale con multimedia
Giacomo mio, salviamoci, 1998
Dal 2000:
Dove va tutta sta gente?, grande
installazione interattiva a Dortmund
Megalopoli,
muro di 256 metri di immagini
Artistocratic Artisans, mostra con sei videoinstallazioni, Ace Gallery di N.Y.
Wer mochte wohl Kaspar Hauser sein? Teatro multimediale:
Il mnemonista, lungometraggio
TritticoMarghera, Videoinstallazione, 2000 “Identificazione di un
paesaggio”, Padiglione Antares – Marghera
Dagli anni
Sessanta Porto Marghera, vicino a Venezia, cominciò ad essere uno dei poli industriali più
conosciuti del Paese.
2002
Meditazioni Mediterraneo, mostra a Castel SantʼElmo a Napoli, installazioni
interattive
2002
Trittico dei canti rocciosi
2002
Trittico dei canti rocciosi
opera videomusicale. L'opera musicale è una composizione per orchestra di archi di Giovanni Sollima dedicata alle Dolomiti. Diventa una video opera per tre schermi, rappresentata per la prima volta al Teatro dal Verme di Milano.
2006 Galileo (studi per lʼinferno), spettacolo interattivo con il corpo
di ballo "Staattheater Nuremberg"
La pozzanghera,
installazione interattiva per bambini
ALLESTIMENTI INTERATTIVI NEI MUSEI: operazioni connesse con il tessuto sociale:
Museo virtuale della città di Lucca
Museo della Resistenza a Sarzana
Installazione Il giardino delle anime per il New Metropolis progettato da Renzo
Piano ad Amsterdam,
Esposizione sui Transatlantici per Genova Capitale Europea della Cultura 2004,
La Fabbrica della ruota a Biella, 2005 (Museo della storia della lana)
Infinita Commedia, percorso dantesco nel borgo di Gradara.
Il teatro delle terre, presso lʼArchivio di Stato di Torino,2006
2007, E quindi uscimmo a rivedere le
stelle, Forte di
Bard, ambiente sensibile;
2009, Fanoi, portatori di storie, ambiente sensibile, Potenza, scalinata del popolo;
Una
serie di videoproiezioni disegna uno scenario entro cui le persone si muovono
in fila illuminate dalla luce di una torcia, camminano e salgono verso l'alto
attratte dalle fiamme del fuoco che brucia sopra di loro o scendono
allontanandosene. Lo spettatore può decidere di fermare una a una queste
figure, toccandole con una mano, mantenendo questo gesto fin tanto che lo
desidera ed ascoltare ciò che hanno da dire.
2008, Museo della mente, Roma
2010, SENSITIVE CITY, a Shangay, Padiglione Italia, 2010,
ambiente sensibile,
guarda il video
Basata sulle idee di incontro, di tocco e contatto (nasce dall'interdizione al tocco nei musei). Ogni viandante "toccato" racconta la sua storia. L'immagine qui è consistente, dinamica , è oggetto relazionale che attiva un incontro con l'altro, è immagine che crea un contatto. Dà corpo a quella che Jenjins definisce narrazione TRANSMEDIALE, crea contesti interattivi, reattivi. Siamo in presenza di una DIMENSIONE ESPLORATIVA DELLO SGUARDO, dove l'immagine invita all'azione, è impulso, determina un andirivieni.
2010, SENSITIVE CITY, a Shangay, Padiglione Italia, 2010,
ambiente sensibile,
guarda il video
Basata sulle idee di incontro, di tocco e contatto (nasce dall'interdizione al tocco nei musei). Ogni viandante "toccato" racconta la sua storia. L'immagine qui è consistente, dinamica , è oggetto relazionale che attiva un incontro con l'altro, è immagine che crea un contatto. Dà corpo a quella che Jenjins definisce narrazione TRANSMEDIALE, crea contesti interattivi, reattivi. Siamo in presenza di una DIMENSIONE ESPLORATIVA DELLO SGUARDO, dove l'immagine invita all'azione, è impulso, determina un andirivieni.
2011, Risveglio, allegoria di figura e musica,
video Installazione , Milano
2011, Estrella del deserto, Portatori di storie, Antofagasta,
Cile, ambiente sensibile
L’opera
indaga il territorio di Antofagasta, la più grande miniera di rame a cielo
aperto del mondo che si trova nel nord del Cile vicino al famoso Salar de
Atacama. Il ciclo "Portatori di Storie" raccoglie racconti di persone
che abitano in un determinato luogo e le loro storie tracciano "una mappa “sensibile” del
territorio in grado di risvegliare letture e interpretazioni del paesaggio nei
risvolti invisibili, nelle dimensioni simboliche, attraverso i percorsi
personali".
2013, Le porte di cittadellarte, videoinstallazione
, Museo del Louvre, Parigi; In occasione della prima mostra personale al Louvre Michelangelo
Pistoletto - Annee 1, le paradis sur terre Studio Azzurro realizza con la
Fondazione Pistoletto Le porte di Cittadellarte, installazione
interattiva che immerge il visitatore del Musé nel contesto del laboratorio creativo fondato da Pistoletto a Biella nel
1998. L’installazione Le porte di Cittadellarte è composta da cinque
schermi interattivi, attraverso i quali i visitatori hanno la possibilità di
entrare virtualmente negli spazi di Cittadellarte.
2014 IN PRINCIPIO (E POI)
Videoinstallazione interattiva in quattro parti
Ambiente sensibile
Venezia, Padiglione della Santa Sede, Arsenale,
55.ma Esposizione Internazionale d'Arte Biennale, 2013
Dal sito di Studio Azzurro: "Un'installazione interattiva, composta da lastre di
pietra (tre verticali e una orizzontale), di fronte alle quali lo spettatore è
chiamato a interpellare con la mano i personaggi che le popolano in forma di
proiezioni. Il racconto di ognuno, in parole o in figure, viene da
persone che vivono quotidianamente una costrizione dell'esperienza dello spazio
e del tempo (carcerati) o una forte limitazione del linguaggio verbale
(sordomuti)".
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