Scheda di Luca Parodi
TV GARDEN (1974)
SCHEDA TECNICA
-30 televisori circa (variano a seconda del luogo dell’installazione);
-Piante vive (ambiente che contiene i monitor);
-Un video della durata di 29 min che viene riprodotto sui monitor: Nastro digitale (betacam) mostrato come video digitale a canale singolo, con colore e suono. Viene proiettato il video Global Groove, 1973 (colore, suono), 28 min 30 sec.
-Prima realizzazione nel 1974 al Nam Jun Paike Art Center, Yongin, Corea del Sud;
-Riproposto nel 2000 al Solomon R. Guggenheim Museum, New York
-Registi del video Global Groove trasmesso sui monitor: Nam Jun Paik e John Godfrey
CONTENUTO
Tv Garden mostra l’idea di futuro che ha l’autore, in cui vi è un’unione tra natura e tecnologia. Quest’ultima non deve essere vista come elemento contrastante, bensì complementare alla natura, luogo in cui avviene l’interazione dell’uomo.
"June Paik ha creato una giungla elettronica tutta sua.
Nessuno potrebbe pensare che i televisori siano artistici in circostanze normali. Nam June Paik, tuttavia, è riuscito a mettere i televisori in circostanze in cui rivela la loro potenzialità artistica.
Nam June Paik, ritiene che il rapporto tra i media elettronici e l'arte non sia una superficie fredda, ma abbia una temperatura umana". (Mengjie Zhang)
E’ considerata un’opera nell’opera, in quanto nell’installazione multimediale sono presenti 30 televisori (minimo) in un ambiente composto da piante vive, in cui viene riprodotto contemporaneamente e in loop un video a colori, con audio, di durata 29 minuti (Global Groove, 1973 dello stesso Paik). In esso viene rappresentata la comunicazione globale in un mondo saturo di media. E’ un frenetico collage elettronico intriso di suoni e immagini, talvolta surreali, che sovvertono il linguaggio della televisione.Non vi è un racconto, bensì significati derivanti da ciò che viene mostrato, sia nell’ambiente (piante e monitor) sia per ciò che viene trasmesso dai televisori.
Il video, Global Groove (1973), mescola culture popolari con immagini di fonti tradizionali e contemporanee (sia occidentali che orientali).
Quest’unione di culture, come l’unione tra natura e tecnologia, segue la convinzione buddista in cui tutte le cose sono strettamente connesse tra loro, indipendentemente dalla provenienza e tipologia.
Non c’è alcuna finalità narrativa; le immagini vengono proposte simultaneamente per essere subito negate, frantumate sugli schermi, come un collage in incessante movimento.
Si passa da canti del poeta beat Allen Ginsberg alle danze ipnotiche di Cunningham, fino ad arrivare alla Sonata “Moonlight” di Beethoven, agli spot pubblicitari giapponesi e ai balli nigeriani, come se fosse un qualsiasi canale televisivo diversificato nei contenuti.
Non segue, quindi, il modello aristotelico (inizio-svolgimento-fine) della storia.
- VIDEO, IMMAGINI IN MOVIMENTO
Riproduzione nei monitor di “Global Groove”, un video frenetico e colorato dalla durata di 29 min trasmesso in loop. Presenza del glitch.
- SUONO
Viene riprodotto dai monitor immersi nella natura, attraverso composizioni musicali variegate (da Beethoven a musiche che accompagnano danze di vario genere). Presenza del glitch.
I suoni che si sentono in TV Garden sono riprodotti dai monitor che trasmettono in simultanea il video Global Groove. L’audio è quindi in correlazione delle immagini in movimento presenti nel video.
Si parte da musiche quali Devil with the blue dress on e Rock around the clock con le rispettive performance di ballo in video.
Si passa a performance come quella di Charlotte Moorman e Alan Schulman, seguite da musiche anni 30/40 e orientali, accompagnate da balli ed esecuzioni strumentali.
Si arriva poi al monologo in video di John Cage (con rispettivo audio), a “Moonlight” di Beethoven con effetti video astratti di transizione e pubblicità orientali con relativi video.
L’installazione non presenta particolari tecnologie, in quanto l’unico elemento “tecnologico” sono dei monitor sparsi nel giardino.
Diverso, invece, è il modo in cui è stato realizzato il video che viene trasmesso nei televisori. In alcune scene di ballo o di performance varie è stato utilizzato il green-screen per fare in modo che le persone “fluttuassero” in questo ambiente astratto.
I danzatori, infatti, si muovono in uno spazio sintetizzato e colorato.
Un esempio è l’artista Charlotte Moorman che suona il suo violoncello Tv, mentre sembra fluttuare dentro e fuori dai suoi schermi. Il filmato è stato manipolato da un sintetizzatore inventato dallo stesso Paik assieme ad un ingegnere giapponese (Paik-Abe). Nel video trasmesso sui monitor è presente la post produzione. Global Groove, infatti, è un video realizzato dallo stesso Paik nell’ 1973, in cui realizza un montaggio alternato con tanto di effetti video/audio di transizione da una sequenza e l’altra. Sono presenti giustapposizioni ironiche, spostamenti temporali e stratificazione.
Unisce elementi multiculturali, figure del mondo dell’arte e iconografia Pop. Sono stati utilizzati molti effetti video che distorcono ciò che si vede andando a fare “Rumore”. Il glitch, infatti, è un elemento sempre presente che accompagna le varie performance sui monitor durante la riproduzione. Un esempio di distorsione/disturbo lo possiamo vedere nella clip in cui viene trasmessa la faccia di Richard Nixon distorta da una televisione alterata magneticamente.
Nel video presente sui monitor dell’istallazione ci sono spezzoni che sono stati utilizzati come transizione tra una sequenza ritmata e un'altra, ad esempio l’intervento di John Cage che rompe il ritmo tra 2 distinte performance:Cage racconta un episodio in cui andò dal dentista e non volle togliersi la giacca per non mostrare un buco presente sulla camicia; a quel punto il dentista per metterlo a proprio agio gli disse che si sarebbe potuto togliere la scarpa e far vedere il suo buco nel calzino.
Questo spezzone non ha nulla a che fare con le sequenze precedentemente e successivamente mostrate; il suo scopo, infatti, è quello di interrompere di proposito il flusso di musiche, balli e immagini.
Un altro esempio è quello della donna che suona e canta con un tamburo; essa si alterna con il ballo Devil with the blue dress on (riproposto nel video per la seconda volta). Le 2 sequenze si interrompono a vicenda tramite un serrato montaggio alternato.
SCHEMA E MAPPA DELL'INSTALLAZIONE MULTIMEDIALE
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