giovedì 19 novembre 2015

VIRILIO, STAEHLE E PAOLO VENTURA: CITTA' PANICO

Così scrive Paul Virilio nel post Guerra impura pubblicato in rete sul blog TYSM:
(Paul Virilio è filosofo ed esperto di nuove tecnologie. Autore di diversi libri, tra cui Città panico, R.Cortina, 2004, e Guerra e cinema, Lindau, 2002).
"Così, dopo la «grande guerra classica» e politica ci ritroviamo adesso alle prese con una guerra asimmetrica e transpolitica". ( Per "guerre asimmetriche" si intendono quelle guerre nelle quali eserciti convenzionali si scontrano con movimenti di guerriglia che possono contare sul consenso di una parte della popolazione e sono difficilissime da vincere. N.d.R.).

WOLFANG STAEHLE (Germania, 1950) 

Untitled,  videoinstallazione, 2001,                                          

le riprese effettuate con la webcam nella Gallerie Postmasters Gallery di New York sono state proiettate live in una videoinstallazione sulle pareti della galleria dal 6 settembre al 6 ottobre 2001.
Wolfang Staehle, Untitled, 2001
Segue da Paul Virilio: 
"(...)  non possiamo più parlare o ragionare di una guerra pura, semplicemente perché la nozione di guerra ha cambiato natura. Non esistono più «guerre pure», ma una guerra totale e «impura» nata dalle diverse esigenze e dalla diversa struttura della dissuasione armata. Questa dissuasione non ha più di mira i soli militari, anzi direi che si indirizza essenzialmente ai civili. Vengono da questo salto di paradigma nella natura della dissuasione fenomeni inconcepibili, solo venti o venticinque anni fa, quali il Patriot Act o le prigioni di Guantanamo. (...) l’iperterrorismo ha un solo campo di battaglia, e questo campo di battaglia è, appunto, la città. Chiediamocene la ragione.(...) ".

"La strategia militare sembra essersi dislocata nel cuore stesso delle città. Si potrebbe parlare di un proseguimento della strategia anti-città iniziata durante la seconda guerra mondiale, con i bombardamenti di Guernica, di Oradour, Berlino, Dresda, Hiroshima, Nagasaki. La strategia anti-città è stata una delle innovazioni introdotte durante la seconda guerra mondiale, guerra che ha però introdotto anche un equilibrio del terrore: ricordiamoci che le testate nucleari, a est come a occidente, erano puntate direttamente sul cuore delle città. Oggigiorno, assistiamo però a un dislocamento di questa strategia. Siamo passati dall’equilibrio del terrore all’iperterrorismo".

"Quando si arriva a collocare un ordigno nucleare direttamente nella metropolitana di New York, di Parigi o Londra, allora dobbiamo comprendere che non siamo più nella logica totale, ma in quella locale. L’obiettivo è una città, preferibilmente una grande città, per ottenere il massimo disastro. La «guerra impura» nasce dal globalismo inteso come cambiamento di scala. Il globalismo riduce tutto al più piccolo fra i comuni denominatori possibili: è così che anche un singolo individuo può significare una guerra totale – e quando dico uno, possono ovviamente essere due, tre, dieci".


PAOLO VENTURA  (Italia, 1968)
qui di seguito le foto esposte da Paolo Ventura, fotografo, alla mostra Realtà manipolate, come le immagini ridefiniscono il mondo, alla Strozzina di Firenze, 25.09.2009. 
Le foto riproducono una guerra "per frammenti", lasciando all'osservatore la falsa libertà di ricostruire il "fuori campo", divenuto familiare grazie ai reportage tv dei cosiddetti embedded journalists, i giornalisti al seguito delle truppe. I personaggi fotografati non sono veri soldati, ma manichini che l'artista ha costruito nel suo atelier a New York.




Ventura,  Lookout

Ventura_Mural

Ventura, Slump

Ventura, Soldier Boots







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