lunedì 9 gennaio 2023

Per un' estetica dei video online: NATALIE BOOKCHIN e PERRY BARD

In un capitolo cruciale, dedicato ai video online nel suo libro Ossessioni Collettive (UPE, 2016, ed. or. Networks Without a Cause, 2011) Geert Lovink - fondatore e direttore dell'Institute of Network Cultures di Amsterdam -  ci avverte: "Non vediamo più i film o la TV, guardiamo dei database". E quali sono  le differenze,  le caratteristiche di questa nostra nuova attività?  Non si guarda, ma si naviga, si cerca:  per cercare un video online su Youtube si scorre un elenco senza fine, si cerca continuamente mentre si fa qualcos'altro,  si guarda una clip e si scorre avanti in fretta, perché cercare è più importante che trovare. E cosa significa invece produrre un videoclip per un social come Youtube?  Forse si pensa di poter  esprimere ciò che si ha  dentro, si ha la sensazione che qualcun altro possa accorgersi della nostra presenza, si vuole essere come gli altri, insieme agli altri e al tempo stesso un po' diversi dagli altri?  Il sociale è l’elemento costitutivo alla base della pratica contemporanea del video online, come anche  della fotografia su social (vedi FB, Insta), che scrolliamo sugli schermi del cellulare o del computer o del tablet, mentre facciamo altro nella  quotidianità.  “È l'intensità di questo guardare solitario mentre siamo in giro, a letto, a cena, o sulla TV al plasma a definire l’esperienza stessa del video online". Geert Lovink, insieme con Seth Keen, ha creato nel 2007 Video Vortex, un progetto che riuniva artisti, attivisti, sviluppatori, studiosi, che ha realizzato diversi convegni fino al 2019, ed è tutt'ora attivo, in cui si ponevano le seguenti domande: come interpretare quello che è presente online? Quali sono gli aspetti politici, estetici, culturali di un video online? Quale è il ruolo degli utenti? Quali sono le modalità di filtraggio, segnalazione? Quali le strategie estetiche del video online? Può una molteplicità di dati esprimere un’unità artistica ?

NATALIE BOOKCHIN, artista americana multidisciplinare, realizza installazioni pluricanali video e sonore, installazioni interattive, performance, giochi online  e interventi pubblici di hactivist.  La caratteristica di molti dei suoi lavori consiste nell'assemblaggio di un archivio di video realizzati da decine e centinaia di youtuber contattati attraverso una pubblica call, con i quali realizza poi videoinstallazioni che riflettono con attenta delicatezza sui paradossi dei nuovi linguaggi social. La caratteristica del suo lavoro consiste nell'attenzione critica, ma al tempo stesso in un certo senso affettiva, all'espressività dilagante che abita nel web. Si veda in particolare quest'ultimo lavoro: 

Natalie Bookchin, Ghost Games, Still del teaser video inserito nella call

Ghost Games , videoinstallazione del 2021, composta da decine di video raccolti su web durante al pandemia e che l'artista ha posizionato in un appartamento vuoto in Germania, sulle finestre, sulle porte, nelle aperture possibili.  Si veda qui il teaser che accompagnava la call pubblica.  E si legga la call con cui l'artista invita  quanti lo vogliono, a inviarle i loro video realizzati durante i lockdown. Nella lettera con cui chiede i video, l'artista fornisce istruzioni dettagliate: chiede la partecipazione, spiega il concept del progetto, esplicita cosa farà con i video, chiede determinate modalità di ripresa e i nomi degli autori che inserirà nei credits dell'opera, commissionata dall' Urbane Kunste Ruhr.

PERRY BARD, artista multidisciplinare nata in Quebec, vive e lavora a New York. 

 Il suo lavoro  Out My Window Down the Alley Around the Corner and Up the Block una installazione a due canali del 2014, è stato ripreso dall'artista col suo iPhone dalle finestre di casa sua, e documenta due anni di lavori ininterrotti durante la gentrificazione  del quartiere Tribeca di New York, che da povero e abitato da artisti, si trasforma in un luogo lussuoso ed esclusivo.  Ciò che predomina e colpisce è il rumore, il suono che copre anche i messaggi sul cellulare... Si veda qui il video  estremamente raffinato, con un montaggio superbo e soprattutto con l'inserimento paradossale di una conversazione su dove andare a fare colazione: il rumore tremendo è talmente invadente da coprire il dialogo, ma conferisce ritmo alle immagini e colori in movimento vorticoso e assordante. 

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