Luigi Nono (Venezia1924-Venezia1990), è stato un compositore italiano, un vero pioniere della commistione tra voce naturale, suoni e voci registrati e suono elettronico, nutrendo costantemente il suo lavoro di artista con una ampia riflessione e produzione teorica, fatta di scritti, corrispondenze letterarie, interventi a convegni, nonché di numerose drammaturgie testuali per i suoi lavori musicali.
In particolare si analizza qui una
composizione del 1964,
LA FABBRICA ILLUMINATA, la
prima in cui Nono ha unito voce, suono naturale registrato e suoni di sintesi,
e che, pur non essendo un'opera specifica di teatro musicale, rappresenta tuttavia un punto
fondamentale da cui si dipana la sua ricerca sul dinamismo spaziale musicale e
sonoro.
Si
tratta di una breve composizione
per voce e nastro magnetico a quattro piste su testi di Giuliano Scabia e un
frammento di Due poesie a T. di Cesare Pavese.
Per la musica su nastro
Nono ha utilizzato quattro tipi di materiale:
- i rumori registrati
all’Italsider ( parole e rumori)
- una selezione delle
registrazioni del coro della RAI di Milano diretto da Giulio Bertola
- la voce solista dal
vivo e registrata della mezzosoprano Carla Henius, e ("cantate, mormorate,
gridate, dette..." scrive lo stesso Nono)
- materiale elettronico
Come scrive lo stesso
Nono «Nello studio di
Fonologia di Milano ho intrapreso diversi esperimenti sulla parola con il
microfono, in diversi ambienti, con effetti di eco. L'esecuzione ideale è
unicamente in uno spazio , con quattro gruppi di altoparlanti- corrispondenti
alle 4 piste - disposti in modo da creare 4 fonti sonore distinte e non
simmetriche,e la solista dal vivo: essa si sovrappone , come all'inizio, al
coro, oppure come nella parte centrale, a sé stessa registrata su nastro in
modo da moltiplicarsi in diverse espressioni simultanee. ( purtroppo la
radiotrasmissione comprime tutto in un'unica fonte)».
L'opera,
commissionata dalla Rai a
Luigi Nono e Giuliano Scabia come secondo episodio di Un Diario italiano, progetto musicale politico che
comprendeva una prima azione scenica composta da Nono, Intolleranza'60 (1961), fu composta
da Nono nel 1964 (registrata presso lo Studio di Fonologia della RAI di Milano)
per il concerto inaugurale del premio Italia, e dedicata agli operai della
Italsider di Genova-Cornigliano. Ma La Fabbrica illuminata non andò in scena in quell'occasione
poiché fu censurata dalla stessa Rai in quanto fortemente politicizzata e
offensiva verso il Governo di allora ed ebbe la sua prima
rappresentazione solo
successivamente, a
Venezia, il 15 settembre
1964, in occasione del XXVII
Festival internazionale di musica contemporanea – La Biennale (interprete la
mezzosoprano Carla Henius e Nono alla regia del suono).
La
breve composizione, che dura circa 17 minuti, si articola in quattro episodi
nei quali è stato utilizzato materiale acustico differenziato:
- Coro iniziale, con interpolazioni della voce
solista dal vivo
- Nastro solo, solo il nastro magnetico con
rumori della fabbrica e voci di operai
- Giro del letto, , dove la voce dal vivo della
mezzosoprano Carla Henius dialoga con il materiale elettronico e la
sua stessa voce registrata, destrutturata e portata ad un alto grado di
elaborazione.
- Tutta le città e Finale nell'ultima parte ancora la voce
dal vivo contro voce e corto registrati, poi l'opera si conclude con un
episodio monodico.
(fonti: La genesi de La fabbrica
illuminata, in: Luigi Nono, La
fabbrica illuminata, edizione critica a cura
di Luca Cossettini, Ricordi ©, Milano, 2010, pp.
VI-VII).
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