giovedì 19 novembre 2015

WARHOL E L'ADESIONE ALLA PASSIVITA' DEL MEDIUM

Crimini e media: Erostrato, un pastore greco vissuto nel 356 a.C.  è stato il primo criminale della storia che, per immortalare il suo nome ai posteri,  distrusse, incendiandolo, il tempio di Artemide ad Efeso, una delle sette meraviglie del mondo antico. I suoi concittadini lo condannarono a morte e decretarono come punizione il silenzio sul suo gesto da parte degli storici, che fu infatti tramandato solo da Eliano, Strabone e Solino.

Alla fine degli anni '70, Andy Warhol, dopo l'attentato subito nel 1968 ad opera di Valerie Solanas, e consapevole di avere perduto, sopravvivendo, l'occasione di diventare un mito, inizia una riflessione artistica sulla Tv, il medium capace di mettere in atto un procedimento di disidentificazione, ovvero di nullificazione, sparizione dell'identità. 

Warhol utilizza il mezzo entrando criticamente nella programmazione, (anche laddove è solo un personaggio intervistato). Marco Senaldi, nel suo Arte e televisione, nota  che la scelta di Warhol volutamente non manifesta un'istanza rivoluzionaria di lotta contro la TV e contro l'aspirazione dello schermo al governo delle menti, ma piuttosto una "adesione alla passività del mezzo", mediante un gesto che, rinunciando "a priori a ogni valore artistico sublime", vuole  mostrare e portare alle estreme conseguenze la perdita di identità legata al medium, mediante la ripresa di personaggi qualunque, qualsiasi, indistamente celebri o sconosciuti, che non hanno niente da dire (e lui stesso, in primis).




















FASHION, 1979 - 80, è il primo show televisivo di cui W. è autore, con vari amici ospiti, e che segue lo schema del magazine cartaceo Interview.


ANDY WARHOL'S TV ( Manhattan Cable, 1980-82, poi MSG ( Madison Square Garden) Network, 1983.
Andy Warhol's TV è un talk show che è anche primo ed unico esempio di una tv prodotta e diretta da un artista.  Non evidenzia contenuti artistici, ma, nota Senaldi (cit.) che Warhol, così come nell'operazione dei suoi celebri Brillo Boxes,"riesce a mettere in simulazione la macchina produttrice  per eccellenza dei simulacri, ossia la televisione  e, facendo ciò, produce sia l'oggetto (un vero prodotto mediale, un talk show), che un processo mentale, (una riflessione su di esso)".

SATURDAY NIGHT LIVE - 1981 
Nel 1981 WARHOL realizza una serie di interventi per SATURDAY NIGHT LIVE, (SNL), il più longevo programma televisivo, in onda sulla tv americana dal 1975:
Non ho mai pensato che sarei stato ospite al Saturday Night Live perché detesto questi spettacoli… Non li guardo mai, non li ho mai stimati particolarmente… E poi non sono mai a casa il sabato sera. Chi è che rimane a casa il sabato sera?”.

ANDY WARHOL'S FIFTEEN MINUTES PER MTV, 1985 -87  













Nel 1985 Warhol  affida ad MTV il suo progetto televisivo dal titolo Andy Warhol’s Fifteen Minutes, un talk show in cui si rivolgevano interviste a musicisti emergenti. Il primo episodio va in onda il 20 ottobre 1985, dove si parla del Pyramid Club di New York e dei suoi protagonisti drag, come Happy Face.  C’è Warhol che discorre con Jerry Hall di moda e arte, poi un’intervista a Tracy Camilla Johns, attrice famosa per il suo ruolo di Nola nel film di esordio di Spike Lee, Lola Darling, del 1985. 
A proposito di Andy Warhol, Marco Senaldi scrive alcune note in un altro suo splendido testo, Doppio sguardo, in cui apre a diverse riflessioni sul significato del video oggi e sulle sue specificita` di linguaggio ed estetiche rispetto al cinema. 
Questi sono alcuni concetti fondamentali espressi da Senaldi:
  • Laddove il cinema instaura la logica della finzione caratteristica della sala cinematografica, il video ( Tv, videoinstallazioni etc) implica invece uno sguardo che comprende la finzione e al tempo stesso la realtà stessa dello sguardo dell'osservatore che, mentre vede il video, deve prendere posizione, sia con il corpo che con la sua stessa percezione. Ovvero vede lo schermo ma anche il mondo che gli sta intorno. Un nuovo spazio, insomma , si genera attraverso il video, che Senaldi definisce reale e finzionale al tempo stesso.
  • Warhol coglie il problema dello sguardo dello spettatore, il cui il VIDEO stimola  e saggia le reazioni,  mettendone in crisi "il piano esperienziale", scrive Senaldi, utilizzando  strategie come la RIPETIZIONE, il RALLENTAMENTO e lo SPLIT SCREEN pubblicitario che rappresentano la tattica di infrazione della totalità dello schermo operata dalla TV, in cui lo spettatore si trova a dovere scegliere continuamente tra una e un'altra vicenda. 
Si vedano poi i famosi  ritratti Screen Text in cui l'artista filmava per tre minuti su fondo nero le persone, famose e non, che frequentavano la Factory negli anni'60, e che dovevano restare immobili, senza mai chiudere gli occhi e senza fare alcunchè. 
«Trovo il montaggio troppo stancante […] lascio che la camera funzioni fino a che la pellicola finisce, così posso guardare le persone per come sono veramente» (A.W.).

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