Nel Nord Kivu, regione situata nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, è concentrata buona parte del coltan (columbo-tantalite), l’oro delle nuove tecnologie, utilizzato in tutto il mondo per i componenti elettronici (in Congo se ne trova l’80 % della produzione mondiale). Secondo uno studio dell’Institut d’études de sécurité dell’ottobre 2021, una gran parte del coltan è estratta col lavoro di più di 40mila bambini e adolescenti originari di villaggi sperduti del Kivu. Inoltre il Congo è il maggior produttore di cobalto (utile per le batterie) e rame (per la produzione di materiali elettrici) tuttavia la ricchezza del terreno non corrisponde a quella di questo Paese, poiché il commercio dei minerali è manipolato dalla corruzione e da bande armate di mercenari, oppure gestito da multinazionali cinesi, canadesi, sudafricane ed europee. Contro le bande armate locali, per fare fronte alla cronica impotenza delle Nazioni Unite ed altre organizzazioni internazionali e regionali il Governo assolda compagnie militari private di mercenari per fornire presidio alle aree sensibili.
Nei meandri dei conflitti del Congo si insinua Kommando 52 (presentato alla Galleria NOME Gallery di Berlino a novembre 2024) uno dei lavori di Paolo Cirio (1979, Torino, vive a New York), artista la cui tattica hacker manipola e ri-orienta, mediante un lavoro cross-mediale, i mezzi e i contenuti della dell’informazione e comunicazione: sulla privacy, sulla finanza e sulle politiche dei modelli economici, legali e politici. In una bella intervista rilasciata a Tatiana Bazzichelli nel 2011 e pubblicata in Intervista alla Media art, volume a cura di Marco Mancuso per Mimesis, (2020, pag 393-398), l'artista, che si definisce Tactical Media Artist, precisa che questa sua autodefinizione è strettamente legata al suo utilizzo di mezzi di comunicazione alla portata di tutti che vengono da lui “utilizzati creativamente e condotti oltre i limiti delle loro potenzialità. (..) Questi strumenti, se ben usati e nel contesto di un’accurata pianificazione strategica, possono produrre un’influenza sociale elevatissima." Nella stessa intervista l'artista si riconosce come scultore e si può in effetti affermare che Paolo Cirio sia una scultore di dati, che utilizza i database come strumenti e oggetti del suo lavoro che si applica ai contesti, ovvero agli ambienti informativi e informatici) dei dati stessi. Così ha creato progetti il cui oggetto (contenuto), ma anche lo strumento (il medium) erano Facebook, Google, Amazon, imprese il cui mercato opera con miliardi di dati ma crea anche l'ambiente in cui viviamo. Si veda il suo sito. In Kommando52 Paolo Cirio prende come oggetto un piccolo gruppo di quattro mercenari facenti parte di milizie europee che rappresentano i paesi che maggiormente hanno sfruttato le risorse del Congo (Francia, Belgio, Germania e Gran Bretagna), individuando il collegamento tra i conflitti infiniti nel Congo, lo sfruttamento delle risorse del suo territorio e il colonialismo dello scorso secolo. Nella galleria sono esposti su plinti bianchi altrettanti bianchissimi crani ( le cui superfici sono stagliate geometricamente) con tanto di cappellino in testa. Di fronte a ciascun cranio stava una grande scatola nera contenente uno schermo su cui era proiettato un video facente parte della serie Resurrect, in cui i quattro mercenari, attivi in Congo negli anni ’60 dello scorso secolo, raccontano le loro rispettive storie: storie fake, inventate e raccontate da voci artificiali. A proposito del titolo Kommando 52: era una forza paramilitare tedesca di cui facevano parte diversi mercenari, autori di crimini feroci contro i guerrieri e le bande locali e la cui storia è documentata nel film omonimo Kommando 52, diretto nel 1965 dal regista della Germania Est Walter Heynowski. con un montaggio di foto, diari, cassette audio e immagini di cadaveri di guerriglieri africani che mostrava le atrocità commesse dalla potenza coloniale in Congo.
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